Burkina Faso

In risposta alle emergenze, Medici del Mondo gestisce diversi programmi di aiuto umanitario in Burkina Faso. Dal 2016, il Paese è entrato in una spirale negativa di violenza. Nel 2021, sono stati registrati 1.315 incidenti di sicurezza che hanno preso di mira la popolazione civile e le istituzioni statali: attacchi, rapimenti, massacri, assalti sanguinosi, ecc. Questa escalation di violenza ha costretto più di un milione e mezzo di civili a fuggire dall’orrore, causando un’emergenza umanitaria senza precedenti in Burkina Faso.

La risposta di Medici del Mondo

Medici del Mondo lavora nel Paese dal 2002. Contribuisce alla risposta umanitaria nelle regioni del Sahel e del Centro-Nord del Burkina Faso a sostegno del sistema sanitario pubblico e in collaborazione con le organizzazioni comunitarie, fornendo:

  • cure primarie e secondarie
  • assistenza alimentare
  • sostegno al funzionamento dei centri sanitari e ospedali
  • cure materno infantili
  • assistenza psicologica e sostegno psicosociale
  • cure mediche e psicologiche in risposta alla violenza di genere

il contesto

Il sistema sanitario risente fortemente di questo clima di insicurezza. Furti e distruzione di ambulanze, intimidazioni e rapimenti di operatori sanitari sono diventati comuni in Burkina Faso, portando a una drastica carenza di medicinali, attrezzature e operatori sanitari. Si stima che quasi 2 milioni di burkinabé siano completamente privi di accesso all'assistenza sanitaria.

Come se non bastasse, in questo clima di forte instabilità, il Paese si sta vivendo una crisi alimentare e nutrizionale. Gli aiuti non possono raggiungere l’intera popolazione proprio a causa della situazione di insicurezza nel Paese. Si stima siano circa 5 milioni le persone colpite dall’attuale crisi umanitaria e alimentare. La produzione agricola nelle zone più colpite dalla crisi è molto difficile: l’accesso ai campi è complesso perché i gruppi armati lo impediscono o anche a causa dello sfollamento della popolazione, oltre che per la difficile accesso ai materiali necessari per la coltivazione. Si registra anche una carenza di bestiame a causa delle rapine da parte di gruppi armati o perché la popolazione sfollata non ha potuto portare con sé gli animali durante la fuga.

Più di 300 centri sanitari sono chiusi a causa dell’insicurezza. Da quando la crisi si è intensificata, cioè dal 2019, più di 2 milioni di persone sono state costrette a lasciare le proprie case nel Paese. In questo contesto, poter accedere al proprio centro sanitario è un bel viaggio. Anche prima della crisi, in media il centro sanitario più vicino si trovava a 10 km di distanza. Ora la situazione è molto peggiore.

Attualmente sono 336 i centri sanitari completamente chiusi e 371 che funzionano al minimo.

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