The unheard voice
Perché la voce di una donna che vuole abortire sia davvero ascoltata.
una installazione speciale
Ascolta le testimonianze
Anche tu, da casa, puoi fare la stessa esperienza sonora immersiva. Indossa gli auricolari e ascolta i racconti delle donne che hanno scelto di abortire e le violenze che hanno subito.
Si ringrazia per le testimonianze Federica di Martino (@IVGstobenissimo) e Obiezione Respinta.
La storia di Anna
Anna è una ragazza di 26 anni, che ha deciso di abortire due anni fa. Nel suo percorso, nessuno l’ha supportata; anzi, diversi medici hanno provato a farle cambiare idea. È riuscita ad abortire, dopo un’attesa infinita, solo accettando un ricatto inconcepibile.
La storia di Gaia
Gaia ha trent’anni e quando ha deciso di abortire ha incontrato solo ostilità da parte del personale sanitario. È stata rimbalzata da un ospedale all’altro con il solo scopo di farle perdere tempo. Infine, le è stata imposta una pratica di IVG invasiva e psicologicamente traumatica.
La storia di Valeria
Valeria è una studentessa di 25 anni e tre anni fa ha scoperto di essere incinta, ma sapeva di non poter mantenere un figlio. Dopo un’attesa infinita, insulti e violenze è riuscita finalmente ad abortire. Il confronto con le altre donne, nella sua stessa situazione, l’ha particolarmente segnata.
La storia di Serena
Serena ha 38 anni e, appena ha scoperto di essere incinta, ha iniziato le procedure per l’interruzione di gravidanza. Nessun medico si è dimostrato empatico con lei, nemmeno dinanzi al suo forte dolore fisico. Non ha avuto una figura di riferimento che la guidasse in questo difficile percorso, a causa di medici obiettori e inutile burocrazia.
Il report
Il report “Aborto a ostacoli. Come le politiche di deterrenza minacciano l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza” indaga le politiche antiabortiste promosse a livello regionale e nazionale denunciando un vero e proprio attacco sistematico all’accesso all’aborto. Tra proposte di legge per l’ascolto forzato del “battito fetale” o per il riconoscimento delle capacità giuridica del feto, lo stanziamento di fondi pubblici a favore di gruppi antiabortisti, sempre più presenti anche nei luoghi della sanità pubblica, o la normalizzazione di pratiche come i cimiteri dei feti, la lotta all’aborto in Italia si è fatta sempre più violenta. E oltre a negare un diritto che dovrebbe essere garantito, può avere conseguenze, anche gravi, sulla salute mentale delle donne.
Puoi scaricare il report in fondo alla pagina, nella sezione dedicata. Oppure clicca qui: download
Firma la petizione
My voice My choice è una petizione europea che mira a raccogliere 1 milione di firme per un aborto sicuro e accessibile in Europa. Noi abbiamo già aderito. Vai sul sito e firma anche tu!