Ucraina

Medici del Mondo ha rafforzato il sistema sanitario pubblico, arrivando con le unità mobili in quelle zone in cui le strutture sanitarie sono state danneggiate o non dispongono di personale sanitario sufficiente.

La risposta di Medici del Mondo

Presenti in Ucraina da sette anni, da quando è scoppiata la guerra, abbiamo lavorato per rinforzare il sistema sanitario pubblico, raggiungendo quelle zone dove gli ospedali e le strutture sanitarie sono state danneggiate dalla crisi del 2014 o che non dispongono di personale sanitario sufficiente. Attraverso le unità mobili, offriamo alla popolazione della parte est del paese, servizi di assistenza sanitaria di base, salute sessuale riproduttiva, salute mentale, assistenza psicosociale e donazioni di farmaci. Grazie a questo lavoro, godiamo di grande benevolenza nella regione e, dall’escalation del conflitto, l’attività è stata riorientata per far fronte all’emergenza e rispondere alle esigenze sanitarie della popolazione. 

L’OMS ha annunciato che il diritto alla salute in Ucraina è gravemente compromesso in tutto il paese e stima che oltre 12 milioni di persone abbiano bisogno in modo urgente di assistenza sanitaria. Per questo, dall’inizio dell’emergenza, la priorità di Medici del Mondo è stata quella di garantire l’accesso alla popolazione colpita dal conflitto. Lo fa attraverso tre linee di lavoro: facilitando l’assistenza sanitaria diretta, offrendo servizi di salute mentale e sostegno psicosociale e garantendo la distribuzione di attrezzature sanitarie e medicinali.

  • Assistenza sanitaria diretta. Per rispondere ai bisogni urgenti della popolazione più vulnerabile degli oblast di Chernovtsi (nella parte ovest del paese, vicino al confine con la Romania) e Dnipro, le équipes di assistenza stanno fornendo assistenza sanitaria diretta nei centri collettivi per gli sfollati interni e realizzando visite giornaliere a pazienti in ambulatorio. Attraverso quest’équipe, si garantisce l’accesso all’assistenza sanitaria di base completa, -includendo cure preventive e curative, farmaci gratuiti, educazione alla salute sessuale e riproduttiva, nonché l’invio all’assistenza sanitaria secondaria. 
  • Servizi di salute mentale e sostegno psicosociale. La salute mentale e il sostegno psicosociale sono i bisogni più urgenti. Grazie al nostro team, forniamo questo tipo di servizio a tutta la popolazione tramite telefono. Anche da remoto, si è continuato ad offrire sostegno alle persone residenti nell’area del Donbass che già prima dello scoppio della guerra partecipavano ai nostri programmi di salute mentale e sostegno psicosociale.
  • Presso gli uffici di Chernovtsi si stanno svolgendo sessioni individuali e di gruppo dirette agli sfollati interni. E di recente, si è cominciato ad offrire sostegno psicologico diretto nei distretti di Bucha, Irpin e Hostomel (nell’oblast di Kiev). 
  • Distribuzione di materiale sanitario e medicinali. È stato aperto un corridoio logistico che collega la Romania con Chernovtsi, attraverso il quale inviare kit di emergenza (ogni kit equivale a una tonnellata di aiuto) con forniture mediche e medicinali per sostenere gli ospedali del paese. Questo materiale è stato distribuito nel mese di giugno in 24 ospedali dislocati in diverse parti del paese. Grazie a questo, più di 266.000 persone hanno accesso a farmaci vitali per la loro salute. 
  • In materia di advocacy politica, insieme ad altre organizzazioni umanitarie presenti in Ucraina, la rete internazionale di Medici del Mondo ha chiesto l’immediata cessazione delle ostilità e degli attacchi contro la popolazione civile, obiettivi civili e infrastrutture. Ricordiamo che è necessario rispettare il Diritto Internazionale Umanitario ponendo fine agli attacchi contro le infrastrutture essenziali, in particolare contro le strutture sanitarie, e garantire un accesso sicuro e senza ostacoli agli aiuti umanitari nelle aree colpite. Dall’inizio del conflitto, sono stati registrati oltre 300 attacchi -di cui circa 250 hanno colpito strutture sanitarie- provocando 76 morti e 59 feriti.

Il contesto umanitario

Per rispondere alla crisi umanitaria in Ucraina, Medici del Mondo ha attivato un team di emergenza di rinforzo che si è unito ai quasi cento effettivi che stavano già lavorando nel paese prima del conflitto.  

Dopo aver messo in sicurezza il nostro personale, la maggior parte del quale di nazionalità ucraina, così come le loro famiglie, i nostri team si sono resi operativi in meno di 72 ore per continuare a sostenere la popolazione. Di fronte all’emergenza attuale, siamo operativi nella regione di Chernitvsi (Ucraina) e Siret (Romania) e ci occupiamo delle esigenze sanitarie sia delle persone sfollate e in transito, sia delle strutture sanitarie e del personale sanitario.

Il team di coordinamento di Medici del Mondo ha attualmente sede a Chernivtsi e da lì coordina i team che lavorano in presenza o a distanza, ad esempio, fornendo assistenza psicologica alle persone che già facevano parte dei nostri programmi prima di questa crisi.

Vista la guerra, abbiamo fornito kit di primo soccorso e strumenti chirurgici dapprima all’ospedale di Severodonetsk, a est del paese, dove la situazione è particolarmente critica. Finora, abbiamo consegnato materiale di primo soccorso (per traumi o interventi chirurgici) a 6 ospedali della regione in cui ci troviamo, nella parte est del paese, oltre all’ospedale di Dnipro. Inoltre, abbiamo identificato le esigenze degli ospedali di Kiev e di Jarkiv. 

Abbiamo inviato del personale di emergenza al valico della frontiera con la Romania per garantire l’ingresso di materiale, medicinali ed attrezzature/kit di emergenza (traumatologica e chirurgica). Stiamo preparando l’invio di 3 kits di scorte di emergenza (3 tonnellate) di materiali e medicinali che arriveranno in Romania nei prossimi giorni. Stiamo collaborando con altre organizzazioni per identificare i percorsi di trasporto, in modo tale che i materiali possano essere consegnati agli ospedali e alle strutture sanitarie non appena arrivino.

Siamo riusciti a stabilire un centro logistico di stoccaggio vicino al confine con la Romania per ricevere gli ordini e introdurli in Ucraina.

Prima di questa crisi, circa 3 milioni di persone dipendevano dagli aiuti umanitari per vivere, ma ora, il gran numero di rifugiati e sfollati in fuga dalle zone di conflitto, insieme ai numerosissimi feriti gravi, sta portando la situazione al limite.