Tunisia

  • 12mln
    abitanti in Tunisia
  • 15%
    tasso di disoccupazione
  • 21mila
    migranti subsahariani in tunisia

«Sono venuto dalla Costa d’Avorio per trovare lavoro. L’uomo che mi ha portato qui mi aveva promesso un Paese ricco, vicino all’Europa, dove avrei potuto guadagnarmi da vivere. Purtroppo, si è rivelata essere una bugia. La Tunisia non è affatto così» (Anonimo)

IL CONTESTO

Come altri Paesi del Maghreb, la Tunisia è diventata per i migranti (siriani, libici ma soprattutto sub-sahariani) un luogo, oltre che di transito, anche di destinazione. Sfortunatamente, allorquando le limitazioni socio-economiche finiscono per essere troppo stringenti, molti di loro si ritrovano in situazioni davvero precarie. È qui, allora, che Medici del Mondo entra in azione.

LA RISPOSTA DI MEDICI DEL MONDO

In Tunisia, Medici del Mondo si è spesa su due fronti. Inizialmente, dopo la Primavera Araba, ha lanciato un progetto nei governatorati interni per migliorare, in generale, l’accesso alle prestazioni sanitarie della popolazione. Successivamente, ha sviluppato un altro progetto specificamente rivolto ai migranti di Tunisi. Per loro, oltre all'assistenza e alle cure primarie, è stato messo in atto un piano di sostegno e sensibilizzazione a lungo raggio.

L’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei migranti è stato sviluppato in tre fasi. Prima di tutto, è stata garantita loro assistenza e cura, supporto psicologico, nonché l’accesso a prestazioni socio-assistenziali. Poi, per imprimere un cambiamento a lungo raggio ed in maniera strutturale, sono stati organizzati dei corsi di formazione per migliorare l'accoglienza dei migranti presso le strutture sanitarie pubbliche. Infine, così che il cambiamento fosse più duraturo, è stata intrapresa un’attività di advocacy con le autorità locali nonché di sensibilizzazione con la popolazione; il tutto per promuovere la cultura del rispetto dei diritti dei migranti nella società tunisina.

Quanto fatto è valso per aiutare i migranti sia individualmente che per migliorare, in generale, la loro condizione di vita. Ci si è avvalsi, per far ciò, di strutture sanitarie e di personale specializzato, nonché del confronto con le autorità del posto, i vari stakeholder, ecc.