La situazione sanitaria in Madagascar è allarmante. Il paese è afflitto da crisi croniche e emergenze umanitarie contingenti.
IL CONTESTO
La situazione umanitaria in Madagascar è preoccupante. Il Paese deve affrontare numerose sfide, in particolare nei settori dell’accesso all’acqua potabile, della malnutrizione, dell’insicurezza alimentare e delle crisi sanitarie. A causa della sua fragilità economica e della vulnerabilità ai disastri naturali, il Madagascar si trova spesso ad affrontare crisi umanitarie. Un precario sistema sanitario e delle condizioni difficili di vita, aggravate dallo sviluppo delle epidemie, non consentono alla popolazione di beneficiare di un'assistenza sanitaria di qualità.
Il Madagascar ha un sistema sanitario fragile, che deve far fronte a crisi ricorrenti. La speranza di vita alla nascita è di soli 65 anni per gli uomini e 68 anni per le donne. Nelle aree di crisi e più in particolare nel sud del Paese, nella regione di Androy, il tasso di mortalità dei bambini sotto i cinque anni è del 74 per mille, e solo l'1% della popolazione ha accesso a servizi igienici di base. La siccità particolarmente grave verificatasi nell’area nel 2020 e nel 2021 ha portato a una significativa insicurezza alimentare e nutrizionale. Alla fine del 2021, la malnutrizione acuta colpiva l’8,9% dei bambini di età compresa tra 6 e 59 mesi ad Amboasary e il 6,9% ad Ambovombe. Il sistema di sorveglianza nutrizionale per l’ultimo trimestre del 2022 indica un tasso di malnutrizione acuta pari a 6,1 % ad Amboasary e 7,6% ad Ambovombe.
Il Madagascar si trova ad affrontare da molti anni malattie ad alto potenziale epidemico, come la peste (99 casi bubbonici confermati e 7 casi polmonari confermati nel 2022 - 21 decessi) e il morbillo. Nel 2022 sono stati segnalati 1.722 casi sospetti di morbillo. Ulteriore disastro: nel 2020, il Paese ha dovuto adattarsi all’arrivo dell’epidemia di COVID-19. L'epicentro, inizialmente nella città di Tamatave, si è spostato, dopo poche settimane, nella capitale Antananarivo, perturbando gravemente le strutture sanitarie della capitale e incidendo fortemente sull'accesso della popolazione alle cure. Alla fine del 2022, il Madagascar contava circa 68.000 casi e più di 1.500 decessi. Va notato che le capacità di screening nel paese sono rimaste piuttosto basse durante tutta l’epidemia.
L'INTEVENTO DI MEDICI DEL MONDO
L’intervento di Medici del Mondo in Madagascar si articola in diverse forme: miglioramento dell’offerta di salute sessuale e riproduttiva, programma di chirurgia pediatrica, riduzione dei rischi per le lavoratrici del sesso e risposte all’emergenza sanitaria.
Dal 2020, il Madagascar sta affrontando la peggiore siccità degli ultimi 40 anni, che sta facendo precipitare il Paese in una grave crisi alimentare. A ciò si aggiunge la mancanza di infrastrutture sanitarie che priva la popolazione dell’accesso a un livello minimo di cure per affrontare malattie come diarrea, infezioni respiratorie, febbre e malaria. MdM è riuscita a schierare quattro cliniche mobili (CM) nei distretti di Ambovombe e Amboasary, le regioni più colpite dalla siccità.
Nell'ambito del programma di chirurgia pediatrica, i bambini affetti da lesioni maxillo-facciali, postumi di ustioni o malformazioni congenite del sistema viscerale vengono operati e monitorati dalle équipe di Medici del Mondo in Madagascar. Queste missioni chirurgiche, destinate ad adulti e bambini, si svolgono da 4 a 5 volte l'anno, ad Antananarivo, la capitale, e nelle province. Dalla fine del 2021 è operativa una componente di sostegno alla salute mentale e psicosociale (SMPS) per promuovere il reinserimento sociale dei pazienti operati. Sono state individuate attività di advocacy con l’obiettivo di coinvolgere le autorità sanitarie pubbliche e istituzionali nella creazione di un ambiente favorevole alla gestione delle malformazioni congenite o acquisite. Questo aiuto medico in Madagascar ha potuto cambiare la vita di molti abitanti del paese.
Da febbraio a giugno 2022 è stato attuato un progetto di emergenza in seguito al passaggio dei cicloni Batsirai ed Emnati che hanno colpito la regione interessata nel febbraio 2022. Nel luglio 2022 è stato poi realizzato un progetto di recupero come estensione della risposta all'emergenza. MdM fornisce sostegno per il rafforzamento della capacità del personale sanitario, il sistema di gestione degli input e l’assistenza dei sopravvissuti alla GBV, nonché la creazione di una scorta tampone presso il Distretto, che consenta di rispondere a future situazioni di emergenza. Campagne di sensibilizzazione sanitaria adattate ai bisogni espressi sono rivolte a vari stakeholder locali, organizzazioni socio-culturali, gruppi di popolazione e forze dell'ordine. Sei CSB particolarmente colpiti ricevono uno stretto sostegno, ma i 40 CSB del distretto beneficeranno di una formazione congiunta su pianificazione familiare, assistenza ostetrica e neonatale di emergenza e GBV. Questo progetto è realizzato in collaborazione con l'aiuto internazionale della Croce Rossa lussemburghese e della Croce Rossa malgascia.
In Madagascar, i programmi esistenti raramente soddisfano i bisogni di salute sessuale delle lavoratrici del sesso. A causa della loro attività e della loro elevata esposizione alla violenza, le lavoratrici del sesso sono più esposte alle malattie sessualmente trasmissibili, compreso l’HIV, nonché a gravidanze precoci e/o indesiderate che portano al ricorso ad aborti non sicuri. Lo stigma, così come l’intersezione tra diversi fattori di vulnerabilità (situazione socio-economica, istruzione, identità di genere, ecc.) contribuiscono ad aumentare o rafforzare situazioni e pratiche rischiose. Questo progetto combina una risposta di sanità pubblica e un approccio comunitario basato sui diritti umani, associato all’advocacy al fine di influenzare la definizione delle politiche sanitarie nazionali. Lo scopo di questo progetto è, da un lato, quello di dare alle lavoratrici del sesso i mezzi per rimuovere le barriere all’accesso alle cure secondo un approccio globale (preventivo, promozionale e curativo) per un utilizzo ottimale dei servizi sanitari e in una prospettiva di rafforzamento capacità individuali e collettive di agire. D'altro canto, mira a migliorare la fornitura di servizi sanitari di qualità in termini di salute sessuale e riproduttiva secondo un approccio di riduzione del rischio e accesso ai diritti per le lavoratrici del sesso.