- AssistereDopo aver analizzato attentamente la situazione e aver messo in sicurezza il nostro peronale, Medici del Mondo ha inviato équipe mediche per sostenere il sistema sanitario.
- CurareAbbiamo inviato in Egitto un logista per gestire la consegna delle nostre attrezzature di emergenza. Una spedizione di 6 tonnellate di attrezzature mediche, composta da medicinali per coprire il fabbisogno di 20.000 persone per 3 mesi e 1 kit chirurgico per eseguire 50 operazioni.
- AscoltareUno dei pilastri del nostro intervento è garantire sostegno psicologico e psicosociale. Lo facciamo in risposta ai bisogni della popolazione civile cosi come del personale sanitario e umanitario in prima linea.
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Il network di Medici del Mondo opera in Palestina dal 1995 e nella Striscia di Gaza dal 2000, formando operatori sanitari per situazioni di emergenza, fornendo attrezzature mediche, medicinali e materiali per interventi chirurgici traumatologici e garantendo supporto per la salute mentale alle persone che vivono in un contesto così stressante a causa del perdurare del conflitto armato.
La situazione umanitaria a Gaza è catastrofica!
"Gli ospedali sono pieni, migliaia di persone sono ferite, centinaia di migliaia sfollate. La guerra rende difficile il lavoro di noi operatori umanitari sul posto" - ci dice Alaa Alkhatib, Coordinatore di Medici del Mondo a Gaza.
Formiamo gli operatori sanitari per gestire con efficacia le emergenze provocate dal conflitto. Inviamo attrezzature mediche e chirurgiche così come medicinali. Sosteniamo la popolazione offrendo servizi di supporto psicologico.
Stiamo trasportando medicinali e attrezzature mediche per sostenere le strutture sanitarie di Gaza ancora operative. Forniamo sostegno psicologico e psicosociale sia alla popolazione che al personale sanitario in prima linea.
L'équipe di Medici del Mondo per la salute mentale e il sostegno psicosociale a Gaza svolge attività di sostegno psicosociale di base per bambini, bambine adolescenti e adulti: fornisce primo soccorso psicologico, consulenze e/o sostegno individuale. Il team, interamente palestinese, lavora con le comunità circostanti, nei rifugi, dove il personale stesso è dovuto fuggire. Queste sessioni, che utilizzano metodologie ludiche e mezzi espressivi artistici, garantiscono alle persone uno spazio sicuro e affidabile per l'identificazione, l'espressione e la comprensione delle difficili emozioni associate a questa situazione estrema.