Guatemala

Il Guatemala è il centro economico più grande dell’America centrale, tuttavia possiede uno dei livelli di disuguaglianza più alti del pianeta.

Il contesto

Il Guatemala è il centro economico più grande dell’America centrale, tuttavia possiede uno dei livelli di disuguaglianza più alti del pianeta. La crescita economica non aiuta a ridurre la povertà, in quanto dietro di essa vi è un grave problema strutturale che porta a una crescente disuguaglianza economica e sociale. La povertà tra i gruppi indigeni raggiunge livelli molto elevati, con quasi il 40% della popolazione che vive in condizioni di estrema povertà. 

Il paese è al quarto posto nel mondo come tasso di malnutrizione cronica e al primo posto in America Latina, con popolazioni indigene e rurali colpite in modo sproporzionato. La malnutrizione cronica infantile (e il ritardo nella crescita) colpisce il 47% dei bambini sotto i cinque anni, il 58% dei bambini indigeni e il 66% dei bambini nel quintile di redditi più bassi. 

La pandemia di COVID-19 ha posto fine a tre decenni di crescita economica in Guatemala. La crisi sanitaria causata dalla chiusura delle frontiere, dallo stato d’emergenza, dal coprifuoco e dall’isolamento, tra le altre misure, ha esacerbato problematiche strutturali come la violenza contro le donne nelle loro case, le limitazioni nell’accesso alla giustizia, il divario nell’accesso ai servizi sanitari, la dispersione scolastica e l’insicurezza alimentare. Nonostante nel corso del 2021 ci sia stata una ripresa economica, sostenuta da un record di rimesse, per la popolazione colpita dagli uragani Eta e Iota c’è ancora molta strada da fare prima di recuperare una certa normalità, poiché i rischi persistono. 

La crisi sanitaria non è ancora finita e continua a generare tensione nel sistema sanitario e nella popolazione; i miglioramenti sono instabili e se si continua a peggiorare, questa leggera ripresa economica non reggerà. 

L'intervento di Medici del Mondo

Medici del Mondo opera in Guatemala dal 1994, fornendo assistenza e accompagnamento ai primi rimpatriati guatemaltechi, rifugiatesi in precedenza in Messico. Lavoriamo in Alta Verapaz, San Marcos e Huehuetenango, Chiquimula e Città del Guatemala, concentrando le nostre azioni sul rafforzamento della salute pubblica, con particolare attenzione ai diritti umani. Attualmente il fulcro del lavoro si concentra sulla migrazione, gli spostamenti forzati e i diritti sessuali e riproduttivi, senza dimenticare la prevenzione della violenza contro le donne in tutti i progetti. 

In Guatemala concentriamo le nostre azioni sul rafforzamento della salute pubblica, con particolare attenzione al genere e ai diritti umani. Lavoriamo per garantire l'accesso alle cure mediche ai migranti in transito e di ritorno, ai richiedenti asilo e agli sfollati interni forzati (compresi bambini e adolescenti non accompagnati), alle donne che hanno subito violenza, alla popolazione colpita dall’insicurezza alimentare e dalla malnutrizione e alle persone colpite dalle emergenze climatiche. In alleanza con i servizi sanitari pubblici, nei dipartimenti di Alta Verapaz, Chiquimula, Guatemala, Quetzaltenango, San Marcos e Izabala formiamo il personale sanitario e lavoriamo al miglioramento delle attrezzature nei centri sanitari e supportiamo i sistemi informativi sanitari. Forniamo assistenza legale e assistenza sanitaria fisica, mentale e psicosociale in luoghi strategici di quattro dipartimenti, dove si svolgono anche attività di sensibilizzazione con la popolazione e le autorità locali. Nel 2022, abbiamo assistito direttamente 42.874 persone tra migranti, donne sopravvissute alla violenza di genere, bambini non accompagnati, famiglie a rischio di fame stagionale e bambini di età compresa tra 1 e 5 anni affetti da malnutrizione. Inoltre, i servizi di assistenza diretta sono stati ampliati e il sistema sanitario pubblico è stato rafforzato per affrontare la violenza di genere e la popolazione migrante, persone con maggiori difficoltà di accesso all’assistenza sanitaria. Uno sforzo significativo è stato compiuto anche per rafforzare le azioni di salute mentale e di sostegno psicosociale sia per il personale sanitario che continua ad essere esposto a stress aggiuntivo, sia per la popolazione colpita da situazioni di violenza di genere, ragazze, ragazzi e adolescenti migranti o rimpatriati non accompagnati e famiglie migranti.