Colombia

La nostra missione umanitaria in Colombia si sviluppa in diversi settori, da difesa dei diritti umani, all’assistenza medica e al sostegno dei diritti delle persone migranti e di quelli delle donne.

IL CONTESTO

In Colombia, da molti anni, i diritti delle popolazioni sono minacciati o addirittura violati a causa dei conflitti interni tra i soldati e le FARC (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia). A causa dell’epidemia da COVID-19 e dell’emigrazione della popolazione venezuelana, questa situazione è diventata sempre più critica, soprattutto in quelle zone geografiche più povere dove gli aiuti umanitari restano ancora una sfida.

La nostra missione umanitaria in Colombia si ramifica in diversi settori, dall’aiuto per la difesa dei diritti umani alla creazione di un sostegno medico.

  • DAI CONFLITTI AL CRESCENTE NUMERO DI VITTIME

A causa della sicurezza, della posizione geografica e dell’ubicazione delle comunità in località povere, l’accesso agli aiuti umanitari rappresenta una sfida durante il periodo pandemico.

Infatti, si stima che 77 milioni di persone hanno bisogno di aiuti, di cui 2,9 milioni sono in una situazione di bisogno grave a causa della mancanza di servizi essenziali.

Nel 2021, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani annunciava l’avvenimento di 66 massacri con 255 decessi. Una situazione disumana a cui si aggiungevano 120 dirigenti e difensori dei diritti umani.

  • LA PRECARIETA’ DELLE POPOLAZIONI LONTANE

Nelle zone rurali remote di Meta, della Guaviare, delNariño, di Cauca, di Valle del Cauca e di Chocó, il primo centro sanitario dista diverse ore a piedi o in piroga. Per questo motivo, l’accesso ai servizi sanitari anche più semplici diventa pericoloso. Inoltre, i violenti conflitti armati e gli spostamenti delle popolazioni rendono vulnerabili le donne e le minoranze sessuali.

  • L’IMPATTO DEL COVID-19

L’arrivo della pandemia ha avuto un grande impatto sull’economia, provocando una recessione del paese e delle popolazioni già fragili. L’epidemia, infatti, ha avuto una ripercussione sul sistema sanitario del paese, tra cui la sicurezza alimentare, la nutrizione e la protezione. La situazione umanitaria della nazione è stata ostacolata dall’aumento dei bisogni multisettoriali e secondo i risultati dell’HNO, il numero delle persone aventi delle esigenze multisettoriali è aumentato del 31% solo nel 2021.

  • RIPETUTE CATASTROFI NATURALI

La frequenza e la gravità degli eventi metereologici legati al cambiamento climatico sviluppano i fabbisogni umani e aumentano la vulnerabilità delle popolazioni colombiane, dei rifugiati e dei migranti del Venezuela.

Negli ultimi mesi del 2021 l’uragano Niña ha avuto delle conseguenze importanti sulla vita delle popolazioni, soprattutto a causa delle gravi inondazioni e delle piogge torrenziali che si sono verificate nelle zone costiere.

L’accesso all’assistenza sanitaria è stato severamente intaccato, perciò nel 2021 le catastrofi hanno coinvolto 600.000 persone.

  • CRISI MIGRATORIA VENEZUELANA

Di conseguenza, la situazione politica e umanitaria venezuelana ha avuto grandi conseguenze anche in Colombia.

Si tratta del primo paese ad accogliere la popolazione migrante venezuelana con 1,9 milioni di sfollati, rappresentanti il 43% di 4,2 milioni di venezuelani presenti nella regione, tra cui persone con doppia cittadinanza e pendolari. Solo il 20% si sono posti al servizio della sanità e della protezione sociale.

Inoltre, le reti di sfruttamento sessuale, il traffico di droga e il reclutamento forzato colpiscono in particolare i migranti.

LA RISPOSTA DI MEDICI DEL MONDO

Gli aiuti umanitari di Medici del Mondo in Colombia mirano a sostenere le strutture locali e a fornire l'accesso all'assistenza sanitaria alle popolazioni colpite dal conflitto.

  • IL CONSORZIO UMANITARIO MIRE

Dopo gli accordi di pace, Medici del Mondo ha riorganizzato le sue attività concentrandosi sulle aree rurali, intervenendo in situazioni d’emergenza come picchi di violenza durante gli attacchi dei gruppi paramilitari, gli sfollamenti di massa e il confinamento delle popolazioni. In collaborazione con altre due ONG internazionali, ha messo a disposizione un team di medici, psicologi, assistenti sociali e specialisti in nutrizione, igiene, servizi igienici e protezione dell'infanzia.

Medici del Mondo ha costituito il Consorzio umanitario MIRE (Meccanismo di risposta intersettoriale alle emergenze) per fornire una risposta completa e multisettoriale in materia di salute, istruzione d'emergenza, WASH (acqua, servizi igienici e sanitari), protezione, alloggi e cibo.

Il nostro lavoro umanitario in Colombia si è concentrato principalmente sull'assistenza sanitaria di emergenza per le popolazioni più colpite e interessate dal conflitto, includendo la medicina generale, la salute sessuale e riproduttiva e la salute mentale. Di conseguenza, la missione umanitaria in Colombia, insieme al Consorzio, dà priorità alle emergenze più importanti: l'idea è quella di coordinarsi con le autorità locali e coinvolgere le istituzioni esistenti al fine di avviare interventi duraturi.

Tra marzo 2020 e 2021, il Consorzio umanitario MIRE ha partecipato a 73 emergenze umanitarie dovute a conflitti armati, Covid-19 e disastri naturali.

  • PORRE FINE ALLA VIOLENZA DI GENERE

Medici del Mondo si sta inoltre concentrando sulla protezione delle vittime di violenza sessuale per formare gruppi di autosostegno e garantire un'assistenza completa e basata sui diritti nelle strutture sanitarie di Meta, Guaviare, Nariño, Cauca, Valle del Cauca e Chocó.

I progetti comprendono seminari per le comunità, le istituzioni sanitarie e i leader comunitari su temi quali la violenza domestica, la violenza di genere, la violenza sessuale, il riconoscimento, l’accompagnamento e la denuncia.

  • ASSISTENZA AI MIGRANTI VENEZUELANI

Medici del Mondo sostiene molte persone in tutto il Paese durante i loro spostamenti. Nel 2021 i progetti di assistenza alla popolazione migrante si sono concentrati a Bogotá, Soacha, Cali e Ipiales e nella zona confinante tra la Colombia e l'Ecuador.

L'obiettivo è sostenere le popolazioni più a rischio (minori, vittime di sfruttamento sessuale e professionale, ecc.) e fornire assistenza sanitaria e psicosociale ai migranti in transito. Nel 2021, il 45% dell'assistenza sanitaria primaria è stata fornita ai migranti e oltre il 60% delle consulenze hanno dato beneficio alle donne.

  • CONTRASTARE LA CRISI DEL COVID-19

Medici del Mondo si è mobilitata per rispondere all'epidemia di Covid-19, integrandola nei suoi protocolli di biosicurezza e tenendo conto delle azioni di contenimento e prevenzione nei suoi programmi. È stato sviluppato un itinerario per l'invio dei casi sospetti ai centri sanitari. In tutti i progetti, le équipe svolgono seminari con la popolazione e i leader delle comunità sulla prevenzione e sull'identificazione dei casi positivi alla Covid-19.

Abbiamo inoltre realizzato due progetti di assistenza medica d'emergenza in Colombia, nella regione amazzonica (dipartimenti di Amazzonia, Guainía e Vichada) per rafforzare i servizi medici e contribuire al controllo dell'epidemia nelle comunità indigene attraverso attività di prevenzione e promozione della salute. Va notato che questa regione è stata particolarmente colpita dalla malattia, con un elevato numero di casi e di decessi.

  • UNA TERRA DOVE IL TERRORE PERSISTE

Il 24 novembre 2016, dopo 52 anni di conflitto armato, responsabile di 220.000 morti, 40.000 scomparsi e 6 milioni di sfollati, è stato firmato un accordo di pace tra il governo colombiano e le FARC.

Oggi la situazione è in netto miglioramento, ma in Colombia persiste la violenza legata alla "più grande catastrofe umanitaria dell'emisfero occidentale". Almeno altri cinque gruppi armati (ELN – Esercito di liberazione nazionale, EPL – Esercito popolare di liberazione, FARC dissidenti, Clan del Golfo, Autodefensas Gaitanistas de Colombia) continuano a causare terrore e morte tra la popolazione civile. Resta ancora molto da fare per affrontare l'emergenza umanitaria in Colombia, ripristinando l'accesso all'assistenza sanitaria nelle aree rurali colpite dal conflitto e reintegrando i guerriglieri nella vita civile.