Afghanistan

In Afghanistan, oltre 24 milioni di individui hanno bisogno di assistenza umanitaria; il che equivale a dire che più della metà della popolazione del Paese ha bisogno di aiuto.

La risposta di Medici del Mondo

Dopo essere stato presente nel Paese per 30 anni, precisamente dal 1982 al 2012, Medici del Mondo ha ripreso la sua attività in Afghanistan dall'aprile del 2022 così da garantire alla popolazione l'accesso alle prestazioni sanitarie. In particolare, viene sostenuto un ospedale distrettuale di Kabul che eroga prestazioni multi-disciplinari, incluse quella di riabilitazione, per la salute mentale e materno-infantile, di supporto psico-sociale, e per la nutrizione.

Al momento, si sta pensando di estendere la portata dell’intervento anche in altre province del Paese.

Il contesto

L’Afghanistan sta vivendo una crisi umanitaria senza precedenti. La situazione in Afghanistan è preoccupante: la carestia, i disordini civili e la crisi economica.

Oltre all’instabilità economica, ad affliggere il Paese è anche l’incerta situazione politica. Difatti, gli shock economici risentono di un contesto politico-sociale che è espressione della presa del potere del Paese da parte dei Talebani; ciò ha determinato un massiccio impoverimento in termini umanitari nonché un sostanziale allentamento del rispetto dei diritti umani. Le donne in Afghanistan, difatti, continuano a vedere negati i propri diritti fondamentali.

L'Afghanistan, purtroppo, è anche soggetto a disastri naturali, inclusi terremoti, siccità e violente inondazioni. Le risorse idriche sono sempre più limitate a causa della riduzione delle precipitazioni, che sono inferiori alla media dal 2020. La conseguente siccità ha causato sfollamenti interni, ridotto i mezzi di sussistenza, nonché contribuito a scarsità di generi alimentari. Per contro, le violente inondazioni, quando accadono, finiscono per affliggere il Paese in più regioni, comprese quelle settentrionali e orientali.

Ad essere particolarmente colpiti da tutto ciò sono quei nuclei familiari al cui interno vi sono disabili, anziani e donne con bambini.