Due violenti scosse di terremoto hanno colpito la Turchia e la Siria, uccidendo almeno 29,605 persone in Turchia 3,576 persone in Siria. Medici del Mondo sta lavorando sul posto per valutare i bisogni e rispondere all'emergenza nelle regioni colpite.
La notte del 6 febbraio 2023, alle 4:17 ora locale, un terremoto di magnitudo 7,8 ha colpito la Turchia e la Siria. Con epicentro nel distretto di Pazarcık nella provincia meridionale di Kahramanmaras, vicino a Gaziantep (Turchia sudorientale), il terremoto ha colpito la regione per la seconda volta nel pomeriggio del 6 alle ore 13:24, con una magnitudo di 7.6.
Mentre le zone colpite sono ancora sotto le macerie e le scosse continuano a susseguirsi, il bilancio delle vittime è già pesantissimo. In Siria, soprattutto ad Aleppo, Hama, Latakia e Tartous. Più di mille edifici sono completamente crollati, per cui si temono perdite umane ancora maggiori.
“Per ora la zona più colpita sembra essere Hatay. C'è molta distruzione di edifici, specialmente nella parte nuova della città”, dice Hakan Bilgin, presidente di Medici del Mondo Turchia.
Un bilancio umano che purtroppo aumenterà ulteriormente nelle prossime ore man mano che si cercherà sotto alle macerie, ma anche perché migliaia di persone sono ora senza casa, vestiti e medicine, in un periodo in cui le temperature invernali sono vicine allo zero.
Medici del Mondo sta già operando sul posto per aiutare le vittime.
Lavorando da anni nella regione per fornire assistenza sanitaria in particolare alle persone colpite dal conflitto in Siria, Medici del Mondo è stata direttamente colpita da questa serie di scosse. Alcuni membri del nostro personale sanitario hanno perso i propri cari, molti altri sono ancora irraggiungibili e alcune delle nostre infrastrutture sono state danneggiate o addirittura distrutte.
Per rispondere all'emergenza, i nostri team stanno valutando i bisogni e le necessità delle popolazioni direttamente colpite dal sisma, in coordinamento con le autorità locali e le organizzazioni internazionali presenti sul territorio.
"La nostra priorità è salvare le persone intrappolate sotto le macerie", afferma Hakan Bilgin.
I nostri team rimarranno mobilitati per le prossime ore per fornire aiuti di emergenza (cure, cibo, riparo, ecc.) a tutte le persone colpite in Turchia e in Siria, e anche a lungo termine per sostenere i sistemi sanitari locali colpiti.
Lanciamo un appello alla vostra generosità per sostenere la nostra risposta all'emergenza.