I sogni annegano nel Mediterraneo
Comunicato stampa congiunto di Medici del Mondo Italia e Medici del Mondo Grecia
L'entità della tragedia avvenuta al largo di Pylos, nel mar Ionio, ieri, giovedì 15 giugno 2023, è inimmaginabile. In seguito all'affondamento di un'imbarcazione che trasportava centinaia di persone, il tragico bilancio è finora di 79 morti e centinaia di dispersi, mentre in Grecia è stato proclamato il lutto nazionale per tre giorni. Nel frattempo, sono in pieno svolgimento le ricerche per trovare e salvare i dispersi nel tratto di mare del naufragio, con 104 persone tratte in salvo.
Purtroppo stiamo assistendo all'ennesima tragedia: i naufragi continuano. Poiché, secondo le testimonianze, si trovavano sull'imbarcazione tra le 400 e le 750 persone, si tratta della peggiore tragedia marittima degli ultimi anni in Grecia. Continuano le morti non intenzionali in tempo di pace. Nonostante il nuovo annunciato patto sull'immigrazione, nonostante i "Paesi terzi sicuri", nonostante si assicuri il contrario, la fuga continua.
Il fatto che la maggior parte delle persone che migrano dall'Africa all'Europa utilizzi la rotta migratoria che passa per la Libia, insieme all'illegalità generalizzata che regna in questo Paese, ha contribuito allo sviluppo di radicate e resistenti reti di traffico e contrabbando che operano lungo questo asse, lungo rotte sempre più pericolose.
Chiediamo rotte sicure e legali
A dieci anni dall'operazione Mare Nostrum nel Mediterraneo e mentre il Nuovo Patto sull'Immigrazione viene discusso a livello europeo, rimangono minimi i progressi verso una politica europea unica in materia di immigrazione e asilo, una politica che rispetti i diritti umani e promuova la tutela della vita e della dignità, e l'ascesa del razzismo, della xenofobia e delle politiche di deterrenza continua a guadagnare terreno.
"Il nuovo Patto sulla migrazione è la prova che l'intenzione è sempre più quella di costruire muri e rafforzare le frontiere", ha dichiarato la direttrice generale di Medici del Mondo Grecia, Evgenia Thanou. "Le migliaia di morti in mare che abbiamo sperimentato in tempo di pace nel nostro Paese, anche prima della recente crisi dell'accoglienza del 2015, avrebbero potuto essere evitate se i Paesi coinvolti avessero mostrato coraggio e senso di responsabilità e si fossero impegnati congiuntamente a garantire canali di ingresso legali per coloro che cercano di raggiungere l'Europa", ha aggiunto.
"Medici del Mondo è estremamente preoccupata per l'assenza di azioni relative alla responsabilità delle autorità competenti. Salvare le persone in pericolo in mare non è carità, ma un obbligo legale di ogni Stato", ha dichiarato la direttrice esecutiva di Medici del Mondo Italia, Elisa Visconti. "Oggi in Europa assistiamo a un peggioramento del rispetto della vita e dei diritti umani, soprattutto per quanto riguarda le persone migranti in cerca di protezione e che non hanno la possibilità di trovare vie legali", ha aggiunto.
Medici del Mondo chiede vie di transito sicure e legali per le persone migranti e un coordinamento tra le autorità per ridurre la migrazione non sicura, perché si possa smettere di piangere vittime. Medici del Mondo chiede inoltre di potenziare le operazioni di ricerca e salvataggio in mare e di compiere uno sforzo congiunto e reale da parte degli Stati membri dell'UE per frenare la propaganda dell'odio verso il "diverso", retorica che alimenta e rafforza le politiche che producono vittime e tragedie umanitarie come il naufragio di Pylos.