QUAL È LA SITUAZIONE UMANITARIA A GAZA E IN CISGIORDANIA?
La Striscia di Gaza è un'area densamente popolata di 365 km², dove vivono 2,2 milioni di persone. Tagliata fuori dal resto del mondo, l'enclave è sottoposta al blocco israeliano da 16 anni. Prima della crisi attuale, i servizi pubblici erano funzionanti, ma la situazione umanitaria era già precaria. Dall'inizio dei bombardamenti il 7 ottobre e dall'assedio totale messo in atto dal governo israeliano il 9 ottobre, Gaza sta affrontando una grave catastrofe umanitaria. Le infrastrutture pubbliche sono crollate, in particolare il sistema sanitario e le forniture di acqua potabile. La distruzione di case, strutture sanitarie, scuole e altri rifugi dell'UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente) ha provocato questo crollo. La maggior parte degli ospedali è quasi inutilizzabile. Le strutture devono far fronte a una grave carenza di medicinali e attrezzature mediche, mentre sono sopraffatti dall'afflusso di persone ferite e sfollate. Alle persone che abitano nella Striscia di Gaza manca tutto: acqua, cibo, carburante ed elettricità. La popolazione beve acqua contaminata e mangia solo un pasto al giorno. 1,9 milioni di persone sono state sfollate dai bombardamenti, spesso più volte, e dormono all'addiaccio o in rifugi sovraffollati. L'aumento dei casi di diarrea, di infezioni cutanee e respiratorie acute e di infezioni legate all'igiene fa temere epidemie che potrebbero mettere in pericolo le persone più vulnerabili.
In Cisgiordania, più di 330 persone palestinesi, tra cui 84 bambini e bambine, sono state uccise dall'esercito o dai coloni israeliani tra il 7 ottobre 2023 e il 10 gennaio 2024 (nel 2022 erano 144). La maggior parte ha perso la vita durante le incursioni quasi quotidiane dell'esercito israeliano. Molti di questi raid hanno preso di mira strutture sanitarie e ambulanze, impedendo l'accesso alle cure per i civili. Sono stati intensificati anche i posti di blocco, che limitano il traffico e costituiscono un ostacolo all'accesso agli aiuti umanitari e alle strutture sanitarie. Gli atti di violenza dei coloni israeliani contro i civili palestinesi sono aumentati drasticamente. Da 3 al giorno prima del 7 ottobre, sono passati a una media di 7 al giorno. Più di 1.200 persone palestinesi sono state sfollate con la forza dalle loro comunità. Non potendo tornare nella loro terra, hanno perso tutto. A causa dell'insicurezza generale, di fatto non hanno accesso ai servizi di base.
COSA FA MEDICI DEL MONDO SUL CAMPO?
Medici del Mondo è presente in Palestina dal 1995, dove sostiene l'accesso alle cure sanitarie per la popolazione civile. Interveniamo in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza per preparare le strutture sanitarie alle situazioni di emergenza e aiutarle a coordinare meglio le loro azioni. Medici del Mondo fornisce sostegno psicosociale alle vittime di violenza da parte dei coloni e delle forze armate israeliane in Cisgiordania. Il personale medico viene formato per individuare e trattare i problemi psicosociali e facilitare il rinvio alle strutture sanitarie competenti.
Dal 7 ottobre, le operazioni umanitarie di Medici del Mondo in Palestina sono state gravemente colpite. La situazione catastrofica a Gaza sta ostacolando le nostre operazioni. La nostra équipe sul campo si trova in una condizione di sopravvivenza. Medici del Mondo ha inviato forniture mediche per sostenere il sistema sanitario di Gaza. In Cisgiordania, i bisogni di salute mentale sono aumentati a causa dell'esplosione di violenza da parte dei coloni israeliani. La nostra équipe continua a fornire una risposta psicosociale di emergenza sul posto.
COME I VOSTRI TEAM SONO COLPITI DALLA SITUAZIONE ATTUALE?
A Gaza, il nostro personale sta cercando di sopravvivere ai bombardamenti e alla crisi umanitaria. Come il resto della popolazione civile, la maggior parte di loro ha dovuto lasciare le proprie case. Bevono acqua non sicura e mangiano una volta al giorno. Il nostro collega Maysara Rayyes, medico d'urgenza e supervisore sanitario di 28 anni, è stato ucciso nel bombardamento del suo edificio a Gaza City, insieme a diversi membri della sua famiglia. Un altro è rimasto ferito quando un carro armato israeliano ha attaccato la scuola in cui si era rifugiato.
COSA CHIEDE MEDICI DEL MONDO?
Medici del Mondo chiede un cessate il fuoco immediato e un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli a Gaza. Insistiamo sull'obbligo degli Stati di rispettare e far rispettare il diritto internazionale umanitario (DIU), che impone regole sulla guerra e sulla protezione dei civili. Ricordiamo che il personale umanitario e sanitario, così come gli ospedali e le scuole, non devono mai essere presi di mira. Condanniamo tutti gli atti di violenza commessi contro i civili, sia palestinesi che israeliani. Il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato da tutte le parti in conflitto.
Riconosciamo che il diritto alla salute della popolazione palestinese è fortemente danneggiato dall'occupazione israeliana. La nostra organizzazione chiede quindi una soluzione politica duratura che affronti le cause alla radice delle violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani in Palestina e in Israele.
QUAL È IL MANDATO DI MEDICI DEL MONDO?
Medici del Mondo è un'organizzazione medica umanitaria non governativa che si batte per un sistema sanitario equo e universale. In quanto organizzazione umanitaria, i principi di umanità, imparzialità, neutralità e indipendenza sono alla base del nostro lavoro.
Ci impegniamo a curare le popolazioni più vulnerabili, ma anche a denunciare gli ostacoli che incontrano nell'accesso all'assistenza sanitaria.
LAVORATE IN ISRAELE?
Medici del Mondo opera nei Paesi in cui le popolazioni vulnerabili hanno difficoltà ad accedere all'assistenza sanitaria. La nostra organizzazione può anche intervenire su richiesta di un Paese che rischia il collasso del proprio sistema sanitario. In questa fase, Israele non ha lanciato un appello umanitario.
SIETE VERAMENTE INDIPENDENTI A GAZA?
Il lavoro umanitario di Medici del Mondo si basa sui principi di indipendenza e imparzialità. Di conseguenza i nostri interventi, i nostri finanziamenti e le nostre donazioni sono rivolti esclusivamente alle popolazioni civili. In particolare, lavoriamo per rafforzare il sistema sanitario sostenendo ospedali, centri sanitari e operatori sanitari. In quanto organizzazione umanitaria, non accettiamo alcuna ingerenza nella gestione dei nostri interventi.
DA DOVE PROVENGONO I DATI CHE FORNITE NELLE VOSTRE COMUNICAZIONI?
Per quanto riguarda l'attuale situazione a Gaza, Medici del Mondo basa le sue comunicazioni e le sue analisi sulle cifre pubblicate dall'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) e dal Cluster Salute dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Come molti esperti, riteniamo che il numero di persone uccise a Gaza sia probabilmente sottostimato, data l'impossibilità di contare i corpi che giacciono sotto le macerie.
QUAL È LA VOSTRA POSIZIONE SULLE VITTIME ISRAELIANE, IN PARTICOLARE SUGLI OSTAGGI DETENUTI DA HAMAS?
Medici del Mondo condanna ogni violenza fisica, sessuale e psicologica contro la popolazione civile, sia essa palestinese o israeliana. Chiediamo la protezione di tutti i civili, compresi le persone tenute in ostaggio. Ricordiamo che la presa di ostaggi è vietata dal diritto internazionale umanitario e può essere considerata un crimine di guerra. Il 18 ottobre abbiamo firmato una petizione per chiedere un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi.
Non interveniamo direttamente nei confronti degli ostaggi israeliani a Gaza. Queste azioni rientrano nel mandato del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR).