Nella Striscia di Gaza, oltre 2 milioni di persone lottano per sopravvivere a una catastrofe umanitaria con un numero di vittime civili senza precedenti. Il 70% delle persone uccise sono donne e minori.
Dopo una breve tregua umanitaria, durata dal 24 novembre al 1° dicembre, le ostilità sono riprese brutalmente, con incessanti bombardamenti su tutta la Striscia di Gaza di Gaza, comprese le zone indicate come "sicure".
Intanto, nella Cisgiordania occupata, raid dell'esercito e coloni israeliani causano violenze continue, trasferimenti forzati, arresti di massa e uccisioni extragiudiziali. La libertà di movimento è gravemente limitata dai posti di controllo militari e ciò causa gravi ripercussioni sull'economia locale.
Dal 7 ottobre a oggi risultano uccisi almeno 80 giornalisti e numerosi membri dello staff delle Nazioni Unite nel pieno svolgimento del loro lavoro. In questo contesto, il lavoro dei giornalisti è fondamentale per raccontare l’escalation di violenza in corso attraverso notizie verificate e testimonianze dirette.
Gli attacchi diretti ai civili e gli attacchi indiscriminati contro obiettivi civili sono assolutamente vietati dal diritto internazionale umanitario e possono costituire crimini di guerra.
È indispensabile agire subito per fermare questa catastrofe.
Cessate il fuoco adesso!