Con una determina del 9 ottobre, l’Emilia Romagna ha aggiornato il protocollo per l’aborto farmacologico introducendo la possibilità di assumere la seconda pillola a casa con assistenza in telemedicina.
Dal primo gennaio 2025 sarà possibile avere accesso al farmaco a domicilio, senza dover tornare in ospedale o in consultorio, in una modalità sicura e che permetterà alle persone che vogliono abortire di procedere all’IVG in un ambiente intimo e familiare.
È un passo che va nella giusta direzione, ovvero la deospedalizzazione dell’aborto farmacologico che ad oggi però, nonostante le linee di indirizzo ministeriali, è stata recepita solo da alcune regioni peraltro in ordine sparso e con grandi differenze in termini di regole, accesso e applicazione.
Ora, in linea con le raccomandazioni dell’OMS, è necessario e urgente sottoscrivere e implementare questa procedura anche nelle altre regioni italiane per estendere l’accesso all’aborto farmacologico in maniera uniforme e capillare garantendo tempi di attesa brevissimi.
L’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza è una questione di salute pubblica.
La salute non è un privilegio, è un diritto che deve essere garantito, sempre.
Dettagli e numeri nel nostro report “Aborto farmacologico in Italia”
📸 @michele_lapini_photo mi