16.07.2024 Diritti e discriminazioni

I Diritti Umani

Tra le questioni cruciali della società contemporanea c’è quella dei diritti umani. Essi, benché ufficialmente sanciti in numerose occasioni a livello internazionale, spesso non sono rispettati o vengono addirittura ignorati, calpestando le vite di innumerevoli individui in tutto il mondo. Questo articolo ha l’intento di analizzare in profondità la definizione e la storia dei diritti umani, indagandone le origini e lo sviluppo e soprattutto esaminando il loro impatto sulla società globale.

Di base, tali diritti sono principi fondamentali di cui ogni persona dovrebbe poter beneficiare in quanto essere umano, indipendentemente dalla situazione economica, dalla nazionalità, dal sesso, dall’età, dalla religione di appartenenza e da qualsiasi altro aspetto. Comprendono aspetti quali la dignità e l’uguaglianza, ma anche molti altri dei quali si tratterà nei prossimi paragrafi.

Cosa sono i diritti umani

Fondamento essenziale che consente ad ogni individuo di vivere con integrità e dignità in quanto essere umano, i diritti umani rappresentano il pilastro sul quale è possibile costruire una società equa, garantendo la libertà, la pace e la giustizia: tutti elementi imprescindibili per lo sviluppo sia individuale che comunitario.

La loro evoluzione ha origini nelle grandi battaglie per la libertà e l’uguaglianza che hanno profondamente segnato la storia dell’umanità a livello globale. Oltre a ciò, è anche possibile affermare che i principi fondamentali dei diritti umani (tra cui, ad esempio, il rispetto per la vita e la dignità individuale) sono presenti anche in nella storia del pensiero filosofico e in alcuni principi delle maggiori religioni.

La definizione dei diritti umani è stata sancita nel 1948 con la DUDU (Dichiarazione Universale dei Diritti Umani), oltre che in altre importanti convenzioni internazionali, che hanno affermato l’obbligo da parte dei governi di garantire i diritti di ogni individuo, oltre a specificarne gli aspetti essenziali.

I diritti umani posseggono per definizione alcune caratteristiche fondamentali. Prima di tutto, essi sono naturali: appartengono a ciascun individuo fin dalla nascita, pertanto non devono essere acquistati, ereditati o guadagnati. In secondo luogo, sono detti universali, in quanto riguardano tutte le persone senza distinzione alcuna (che sia di origine etnica e nazionale, sesso, religione, opinione politica, livello sociale di appartenenza o orientamento sessuale).

Non solo. Essi sono considerati inalienabili: per nessuna ragione devono essere sottratti ad un’altra persona e nessuno ha il diritto di impedirne l’accesso ad un altro individuo. Ciascuno conserva i propri diritti umani anche qualora le leggi del proprio Stato non li riconosca o addirittura li violi apertamente. Infine, essi sono indivisibili; significa che vanno intesi come un insieme di elementi in grado di concorrere tutti insieme alla costruzione di una società più libera e giusta, nella quale ogni persona abbia il diritto alla sicurezza e ad un tenore di vita dignitoso. In pratica, se uno dei diritti risulta minacciato lo sono anche tutti gli altri.

È possibile suddividere i diritti umani in tre categorie fondamentali:

  • Diritti civili e politici: sono essenzialmente il diritto alla vita, alla sicurezza personale e alla libertà; ciò comprende anche la libertà di espressione e di opinione, alla libera associazione e alla partecipazione politica, senza dimenticare i diritti civili delle persone LGBT, ancora troppo spesso calpestati, soprattutto in alcuni Paesi;
  • Diritti economici e sociali: essi riguardano il diritto all’istruzione, ad avere un lavoro, una casa, un tenore di vita dignitoso e l’accesso alle cure sanitarie.
  • Diritti ambientali, culturali e allo sviluppo: comprendono il diritto di ogni individuo al proprio sviluppo culturale, economico e politico all’interno della società e a vivere in un ambiente protetto e pulito. È evidente che sono ancora troppe le aree del mondo in cui le persone non possono beneficiarne.

Occorre sottolineare che la garanzia dei diritti umani implica anche il rispetto dei diritti degli altri, e non esclusivamente il riconoscimento dei propri. Esiste dunque anche una responsabilità individuale, fondamentale nella costruzione di una società equa.

 

La storia dei diritti umani fino a oggi

La storia moderna dei diritti umani inizia nel 1776, quando Thomas Jefferson, stilando la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti, dichiarò che tutti gli uomini sono creati uguali e dotati di diritti inalienabili, quali la vita, la libertà e la ricerca della felicità.

La sua visione fu ribadita e si sviluppò ulteriormente nel 1789 con la Rivoluzione Francese. Nella nota Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino, ispirata a pensatori del calibro di Voltaire, Rousseau e Montesquieu, vennero stabiliti i diritti naturali e inalienabili dell’uomo, come quelli alla libertà e alla sicurezza; sebbene colpita da corruzione e disordini, la Francia proclamò dunque che tutti gli uomini nascono liberi ed uguali.

In seguito, Napoleone Bonaparte cercò di diffondere i diritti umani in Europa, ma di fatto li negò, poiché la sua politica imperiale per definizione non poteva rispettare i principi di libertà ed eguaglianza. Comunque, il suo codice legale introdusse alcune riforme degne di nota, che aprirono la strada alla formazione delle prime costituzioni liberali in Europa avvenuta a metà dell’Ottocento.

Fu solo con il XX secolo che il mondo occidentale iniziò ad aprirsi verso i diritti delle donne. Vari sindacati e movimenti sorsero in loro favore, per garantire il suffragio femminile e condizioni di lavoro dignitose. In questo stesso periodo, al termine della prima guerra mondiale, fu creato un sistema di protezione delle minoranze, indipendentemente da elementi come razza, lingua e religione, grazie a cui molti gruppi oppressi ottennero il riconoscimento dei diritti umani civili e politici.

Momento chiave della storia dell’argomento qui trattato è la già citata Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948), approvata dalle Nazioni Unite, che promulgò valori quali la dignità umana intrinseca e universale, la libertà di pensiero, di coscienza e di religione, il diritto all’istruzione e al lavoro, oltre che il divieto di schiavitù e di tortura.

Subito dopo, la Convenzione Europea per i Diritti Umani (1950) ampliò questi diritti a livello internazionale. Stabilita dal Consiglio d’Europa, essa conferma il contenuto della Dichiarazione Universale, istituendo un’apposita Corte Europea dei Diritti Umani, che consente ai cittadini di ricorrervi qualora si sentissero minacciati o colpiti da gravi ingiustizie.

L’ONU istituì inoltre nel 1977 il Comitato per i Diritti Umani, un organo composto da esperti incaricati di esaminare l’applicazione del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici (PIDCP). Oltre a monitorare i rapporti periodici degli Stati membri, fornisce loro adeguate raccomandazioni e può ricevere petizioni individuali da parte di coloro che si ritengono vittime di violazioni.

Nel 1993, la Dichiarazione di Vienna riaffermò l’importanza di tale argomento, sottolineando anche l’importanza della cooperazione internazionale, del diritto allo sviluppo e del rispetto della diversità culturale. Nello stesso periodo altri accordi a livello locale consolidarono la protezione dei diritti umani nel mondo, in modo particolare la Carta Africana dei Diritti dell’Uomo e la Convenzione Americana dei Diritti Umani.

Al giorno d’oggi, organismi internazionali come l’ONU giocano un ruolo fondamentale nella promozione e nella tutela dei diritti umani; tuttavia, il percorso appare ancora costellato di controversie e di sfide da affrontare. Il rispetto di tali diritti è ben lungi dall’essere completo e soddisfacente e, pur essendo sostenuto da importanti leggi internazionali, la strada per perseguire giustizia e dignità per tutti gli esseri umani appare ancora lunga.

 

Come tutelare i diritti umani

Il rispetto dei diritti umani è legato allo sviluppo di ogni singolo Paese: sono infatti le leggi e le politiche nazionali a fare da fondamento per la loro garanzia, poiché sono più efficaci e accessibili rispetto a quelle internazionali. Ad questi ultimi è fondamentale fare ricorso in caso di violazioni, dal momento che il mancato rispetto dei diritti umani deve (o dovrebbe) essere condannato e sanzionato. Insomma, sebbene sia compito degli Stati rispettare, proteggere e promuovere tali diritti, quando essi li violano sistematicamente i meccanismi regionali e internazionali assumono un ruolo centrale.

In molte situazioni, la garanzia effettiva del rispetto dei diritti umani o di una minoranza finisce per dipendere da pressioni esercitate dalle ONG (Organizzazioni Non Governative) o dalla comunità internazionale. Ciò mette in luce una significativa lacuna: i tempi necessari affinché una petizione o un ricorso possano giungere alle Nazioni Unite o al Consiglio d’Europa possono essere lunghi. Occorre dunque esercitare pressioni sugli Stati la cui legislazione in materia è ancora troppo carente, affinché i cambiamenti siano possibili in modo più rapido ed efficace, senza la mediazione di organismi internazionali.

Il rispetto dei diritti umani, però, parte anche da ciascun individuo. Ogni persona può fare la differenza. Noi di Medici del Mondo ci impegniamo in prima persona in questa fondamentale battaglia, soprattutto nelle aree del mondo a maggiore rischio. Nonostante i progressi significativi avvenuti a partire dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, persistono sfide a livello globale in molti Paesi, incluso il nostro, con discriminazioni, abusi e restrizioni perpetrate a danno di individui o gruppi vulnerabili. Chiediamo perciò sostegno per poter svolgere la nostra attività, difendendo e promuovendo i diritti umani nel mondo.

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